La psicomotricità
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All'interno dello studio viene proposta la psicomotricità ad indirizzo relazionale; dopo un colloquio con i genitori e una valutazione da parte della psicomotricista il bambino viene inserito in un percorso individuale o in piccolo gruppo.
La terapia occupazionale
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La terapia occupazionale è una disciplina riabilitativa che promuove la salute e il benessere attraverso l'occupazione, ovvero l'utilizzo delle attività quotidiane, manuali e ludiche, per migliorare le capacità di adattamento fisico, cognitivo, sociale e psicologico della persona.
I servizi dell'area psicologica
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Consulenza psicologica, valutazione psicodiagnostica e psicoterapia hanno l'obiettivo di comprendere le aree di sofferenza della persona o della famiglia, stabilire gli obiettivi e le modalità del percorso orientato al recupero del benessere emotivo e relazionale, modificando i pattern disfunzionali e sviluppando risorse adattive al proprio contesto di vita.
Perché è importante la visita ortottica?
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Ambliopia (occhio pigro)
Strabismo
Lo sviluppo del linguaggio nei bambini
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Secondo la maggior parte degli studi dei linguisti il bambino ha completato lo sviluppo del linguaggio all’età di due anni. Tutto quello che avverrà in seguito sarà un perfezionamento e un arricchimento mentre le strutture di base sono determinate. Naturalmente ciò avviene nel caso in cui vi sia un’immersione in un ambiente di parlatori di una lingua e quindi il bambino sia costantemente in un bagno di suoni e di riferimenti che corrispondano a quei suoni. Nello sviluppo si possono verificare delle anomalie che producono un linguaggio povero, a volte limitato a sillabe o singole parole, o anche distorsioni della pronuncia che rendono incomprensibile ciò che il bambino vuole comunicare. Altre volte un bambino si esprime solo con gesti e qualche vocalizzo e sembra non abbia alcuna intenzione di passare al linguaggio verbale. Il mancato sviluppo o l’assenza di esso entro i tre anni di età compromette sia l’aspetto cognitivo che quello relazionale impedendo una evoluzione armonica. Inoltre se nei successivi tre anni non viene attuato un intervento per abilitare la comunicazione verbale del bambino spesso questa presenterà delle carenze che all’ingresso della scuola primaria porteranno a difficoltà negli apprendimenti di lettura e scrittura e poi nello studio. Nella mia esperienza di logopedista impegnata nella prevenzione e nella terapia dei ritardi e dei disturbi del linguaggio, ritengo molto positiva la valutazione della comunicazione al fine di monitorare lo sviluppo del linguaggio nei bambini dai 18 ai 36 mesi. Quando se ne presenta la necessità è poi importante procedere con programmi di stimolazione linguistica da attuare con la collaborazione dei genitori e con il bambino. E' altresì importante che il professionista incontri le educatrici della Scuola dell'Infanzia o del Nido per organizzare un intervento che segua in ogni momento della giornata il bambino nelle sue relazioni comunicative.
Logopedista Patrizia Faitin