Vostro figlio fatica a scrivere dentro al rigo? La sua scrittura è difficilmente comprensibile? Non riesce a stare al passo dei suoi compagni perché scrive troppo lentamente? Quando scrive gli fa male o gli suda la mano, oppure gli bruciano gli occhi? I suoi quaderni sono pieni di cancellature?
Una valutazione neuropsicomotoria potrebbe aiutare a comprendere se effettivamente sono presenti delle difficoltà e se la sua scrittura può essere definita disgrafica. A volte quella che sembra pigrizia si rivela una difficoltà specifica, che può essere superata: infatti scrivere richiede la messa in gioco di diverse competenze.
Tra queste è importante aver sviluppato una buona consapevolezza del proprio corpo, per esempio per controllare la postura, e una buona moticità fine, poiché questa permette tra le altre cose di impugnare correttamente la penna e di muovere la mano in modo funzionale. Anche l'organizzazione spaziale è fondamentale per orientarsi sullo spazio-foglio, e di conseguenza per riuscire a scrivere dentro il rigo, per rispettare i rapporti di grandezza tra le lettere, per mettere correttamente in colonna e per non saltare righi. Inoltre è necessario riuscire a compiere adeguati movimenti oculari, in particolare quelli saccadici e di inseguimento. Solo integrando tutte queste competenze diventa possibile riuscire a scrivere... non si tratta affatto di qualcosa di facile o scontato!
Nella fase di valutazione il neuropsicomotricista proporrà al bambino vari test standardizzati e non, per comprendere l'effettivo livello di difficoltà nell'area della grafomotricità, delle prassie e dell'integrazione visuo-motoria. Accanto a questo il neuropsicomotricista osserverà l'interazione del bambino, il suo gioco, mantenendo quindi una visione olistica e globale del bambino stesso.
L'eventuale terapia neuropsicomotoria aiuterà il bambino a sviluppare, scoprire o riscoprire queste abilità, sperimentandole in prima persona, attraverso il proprio corpo. In questo modo si andrà a favorire l'apprendimento di nuove competenze motorie e prassiche, e si creerà una nuova consapevolezza del proprio movimento. Infine, dove necessario, si cercherà di reimpostare la scrittura, in modo da renderla il più ''economica'' possibile, sia dal punto di vista qualitativo che della velocità.
Dott.ssa Giada Zanetti